Mehr als Pulcini

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Ep 04 - Von Wölfen und Menschen

Ep 04 - Von Wölfen und Menschen

Haben Sie sich je gefragt, warum wir Wölfen in Mitteleuropa so viel Bedeutung zumessen? Zwei am Tagesgeschehen interessierte Zeitgenossen diskutieren das Thema Gesellschaft und Wölfe.
Eingeschoben werden Etappen aus der Wolfsforschung. Manches mag überraschen: Die wissenschaftliche Beschäftigung mit Wölfen setzte im Vergleich zu anderen Tierarten sehr spät ein, in den 1970er-Jahren. Heute gehört der Grauwolf zu einer der besterforschten Arten. Ökosysteme sind wesentlich vielschichtiger, als wir meistens annehmen; menschliche Einschätzungen und Eingriffe zeigen sich am Beispiel des Wolfs fast immer als zu kurz gedacht. Daher wird uns das Thema noch lange beschäftigen.

Ep 03 - Pastorale

Daniel Paratscha sta tutto il giorno con le pecore e le capre. Lui e i suoi due cani da conduzione, due agili pastori Lagorai, osservano gli animali che pascolano. In mezzo al gregge, lungo l’argine del fiume Adige a Pescantina, si vedono i cani da guardiania. Servono per proteggere il gregge contro i lupi (Daniel menziona anche lupi a due gambe, ciò ladri di bestiame) e gli orsi soprattutto di notte, quando il pastore riposa. D’estate conduce pecore e capre sui pascoli di alta montagna.

Un colloquio con Daniel Paratscha, pastore migrante originario di Stella di val Badia e ora attivo in Trentino e Veneto. Ha iniziato nel 2017 a organizzare il pascolo per proteggere il bestiame contro attacchi di orsi e lupi e spesso ha lavorato in zone anche molto frequentate da persone e dai loro cani da compagnia.

Daniel Paratscha bringt den ganzen Tag bei den Schafen (und Ziegen) zu. Er und seine zwei Hütehunde, zwei wendige Lagorai-Hunde, beobachten die Herde, die ruhig am Etschdamm von Pescantina weidet. Die Herdenschutzhunde, die zwischen der Herde ausgeruht haben, stehen auf. Daniel setzt die Herdenschutzhunde ein, um die Herde vor allem in der Nacht vor Angriffen der Wölfe und Braunbären zu bewahren. Sie schützen auch vor zweibeinigen Dieben. Im Sommer führt Daniel die Herde auf die Weiden einer Hochalm im Trentino.

Ein Gespräch mit Daniel Paratscha, der das ganze Jahr Weidetiere führt. Er kommt aus Stern im Gadertal und ist zurzeit im Trentino und Veneto als Wanderhirte unterwegs. 2017 begann er mit Herdenschutzmaßnahmen, zunächst gegen Braunbären, dann auch gegen Wölfe. Er arbeitet meistens in Gebieten, die von vielen Wanderinnen und Ausflüglern genutzt werden.

Ep 02 - "Bocksberg"

Die Krippaland-Alm im Avigna-Tal im oberen Vinschgau ist steil. Genau auf dieser Alm, die für Erich Höchenberger sehr viel mit Heimat zu tun hat, setzte er in den letzten Jahren den geführten Weidegang um. Für die Notfälle lagen die Weidenetze bereit. Wölfe kamen 2022 auf die Alm, Erich setzte die nötigen Schutzmaßnahmen um. Warum er nie mehr anders hüten würde, nicht nur wegen der Wolfsgefahr, berichtet er selbst.

Im Gespräch mit Erich Höchenberger, Tischler und Hirte aus Taufers im Münster. Er führte auf einer der steilsten Almen Südtirols den gezielten Weidegang mit Schafen ein, unterstützt von seinen drei Hütehunden, 2022 auch mit zwei Herdenschutzhunden.

La malga Krippaland in val Avigna, Tubre, è ripida. E proprio lì Erich ha sperimentato e testato il pascolo guidato. Erich si sente molto legato alla malga, dice di sentire l’ambiente come casa sua. Per i casi critici, cioè all’apparire di lupi, tiene pronte le reti, per preparare al più presto un recinto per le pecore. I suoi tre cani da conduzione collaborano con lui, nell’estate 2022 erano affiancati anche da due cani da guardiania.

Un colloquio con Erich Höchenberger, falegname di professione e pastore per passione. Abita e lavora a Tubre, nella val Monastero, vicino al confine svizzero. È stato il primo pastore a praticare in Alto Adige il pascolo guidato, proprio sulla malga Krippaland, nota per essere in una posizione molto esposta e ripida. Con lui ci sono sempre i suoi tre cani da conduzione e, nella stagione 2022, anche due cani da guardiania.

Ep 01 - Un territorio condiviso

I lupi in Italia sono pericolosi per gli umani? Duccio Berzi racconta perché è molto difficile catturare un lupo, ma che serve per mettere un radiocollare e capire gli spostamenti dell’animale e l’uso del territorio. Come si riesce a quantificare il numero di lupi che vivono tra le Appennini e le Alpi? Preda e predatore; a volte i ruoli si invertono, come nelle immagini di una camera automatica che Berzi posizionò strategicamente nel territorio condiviso.

Un colloquio con Duccio Berzi, laureato in Scienze Forestali all’Università di Firenze sul “Il lupo nell’Appennino della provincia di Firenze”. Berzi fa ricerca sulla fauna selvatica e sulla difesa dei pascoli da lupi e attualmente coordina il progetto “Telemetria proattiva” per l’Università di Sassari, guidato da prof. Marco Apollonio.

Braunbären in nächster Umgebung

In der Slowakei leben mindestens 1600 Bären. Michaela Skuban untersuchte dort 16 Jahre lang Braunbären in freier Wildbahn und stattete zusammen mit ihrem Team 40 Bären mit Sendehalsbändern aus, um unter anderem zu verstehen, wie weit sich die Tiere bewegen. Die Forschung der Wildbiologin beschäftigt sich immer mit der Frage, wie stark Menschen die Bären beeinflussen und wie sehr sich die Bedingungen für sie in Kulturlandschaften verändern. Michaela Skuban möchte nun für Tirol die Frage klären, wie die Bären wandern und in welches Habitat sie kommen, aber auch Ansprechpartnerin für Menschen sein, die keine Erfahrungen mit freilebenden Bären in ihrer nächsten Umgebung haben. Die Erfahrungen aus der Slowakei können dabei hilfreich sein, auch wenn sich Land und Leute (und Bären) unterscheiden.

Michaela Skuban ist promovierte Wildbiologin mit Schwerpunkt auf Braunbären, Wölfen und Rothirschen und hat Erfahrung mit Herdenschutzhunden. Zurzeit arbeitet sie im Bereich Braunbären in Tirol.

Am Donnerstag, 8. Juni 2023 diskutierte Michaela Skuban im Rahmen der Reihe "Science Ahoi" im Ahoi Minigolf in Bozen. Das Gespräch ist vom Naturmuseum Südtirol organisiert und vom EU-Projekt LIFEstockProtect mitfinanziert .

Il sogno di Leonardo

Leonardo da Vinci non è solo la Mona Lisa. Le sue progettazioni tecniche e meccaniche , tra cui le macchine volanti, sono altrettanto affascinanti. Infatti, Leonardo ha dedicato una gran parte della sua vita alla realizzazione del volo umano, un sogno però fallito.
Leonardo da Vinci ormai è diventato un mito. Era veramente il genio per il quale oggi è conosciuto? Lo scopriremo insieme a Edoardo Zanon che dedica una gran parte del suo lavoro a scoprire i misteri che ci ha lasciato Leonardo da Vinci. È socio fondatore di Leonardo3, un centro di ricerca che ha allestito la mostra temporanea qui a Bolzano.
Dal 7 dicembre 2021 al 6 marzo del 2022 il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ha ospitato la mostra “Le macchine di Leonardo”.

Podcast coordinato da Greta Maurer, tirocinante universitaria
Giulia Rasola in un’intervista con Edoardo Zanon.

Musica:
Knights of Camelot by TommyMutiu (Pixabay)

Sound Effects
Sunny day outside Dia soleado exterior by yosoyhache (Pixabay)
Panting by SoundsForHim (Pixabay)
Bike click by fredelisle (Pixabay)
Wing Flap 1 by stubb (Pixabay)
Short Crowd Cheer by Cheerqubodup (Pixabay)

Lupi e media

Mauro Fattor, giornalista e caporedattore dei quotidiani Alto Adige e Trentino, analizza le reazioni nella società e nei media sul tema “Il ritorno del lupo nelle Alpi.”

Quando si parla di grandi predatori si possono osservare sorprendenti convergenze con il dibattito su un altro tema caldo, quello sui migranti. In molti casi infatti le dinamiche del confronto pubblico offrono lo stesso schema, con un pendolo che oscilla tra chi alimenta paure e chi si sforza di non perdere un approccio razionale ai fenomeni. Il riflesso di queste due posizioni alimenta anche la discussione sui social media, dove è evidente da parte di molti utenti la spinta a cercare posizioni che confermano le proprie convinzioni, il cosiddetto fenomeno delle "Echo Chambers". Verificare fatti e dati, avvenimenti e contesto scientifico, richiede infatti tempo e utenti disposti ad andare oltre la mera notizia, e questo non avviene spesso. Un’immagine cruenta, una notizia drammatica puntano direttamente all’emozione dei fruitori attenuando spesso la disponibilità di ragionare sulle cose. La notizia verificata, sobria e contestualizzata fa molto meno scalpore, e normalmente non appare per prima, quindi - nel sistema dell'informazione - risulta spesso penalizzata, vittima di un cortocircuito mediatico da cui è difficile liberarsi.

Mauro Fattor analysiert als Journalist und Chefredakteur von Tageszeitungen die Reaktionen der Menschen und der Medien auf die Rückkehr der Wölfe. Es lassen sich Dynamiken beobachten, die mit Grundhaltungen zu gesellschaftsrelevanten Themen zu tun haben. Dazu kommt das Phänomen der Echo Chambers, der Meinungsblasen, in denen sich Gleichgesinnte treffen und sich bestätigen. Fakten zu überprüfen, Vorgänge und wissenschaftliche Sachverhalte zu recherchieren, all das braucht Zeit und setzt Nutzer voraus, die sich intensiver mit einer Nachricht beschäftigen. Eine schnelle falsche Meldung hat meist mehr Chancen auf die unmittelbare Aufmerksamkeit im Medienmarkt als eine korrekte, die aber später erscheint.

Stadtökologie und “Őko-Stadt”

Thomas Wilhalm ist Konservator für Botanik am Naturmuseum Südtirol. Er erklärt das Konzept der Biodiversität auf mehreren Ebenen: In der Stadt sind einige hochdynamische Lebensräume vorhanden, die Tieren und Pflanzen sekundäre Lebensräume bieten. Durch verschiedene menschliche Tätigkeiten gelangen Tiere und Pflanzen in die Stadt. Für manche Arten wie Haussperling ist die Nähe zu Menschen Teil der Überlebensstrategie geworden. Aus Gärten und anderen Pflanzungen wildern manche Pflanzen aus und bauen ohne menschliche Beihilfe neue Populationen weit vom Ursprungsgebiet auf.

"La fine rete in cui stiamo"

Osvaldo Negra introduce alla biodiversità urbana, focalizzando con esempi sulle specie e su aspetti che troviamo a Trento e a Bolzano. Con grande disinvoltura spiega il concetto della biodiversità urbana e le dinamiche, ricordandoci che noi umani si sentiamo i padroni delle nostre città, in realtà condividiamo questi spazi con tantissime altre specie. Osvaldo Negra presenta il volume Biodiversità urbana del Trentino Alto Adige, Piante e funghi, a cui ha collaborato, uscito in marzo 2020, a causa dell'emergenza Covid-19 non ancora presentato pubblicamente.

Osvaldo Negra è laureato in Biologia, dottorato di ricerca all'Istituto Nazionale di Fauna Selvatica. Lavora come mediatore culturale per la biodiversità al MUSE, Museo di Scienze, Trento, cura mostre e pubblicazioni. Delegato di WWF Trentino-Alto Adige e membro della Società di scienze naturali del Trentino.